Ho ritrovato una poesia di mio zio scritta anni fa...
...ho deciso di inserirla sul blog, in modo che non vada persa.
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“Rocchetta Palafea” 1970
Pochi conoscono, signori belli,
un paesello piccino piccino,
posto fra Nizza e Canelli,
che è la patria del vino.
Rocchetta Palafea lo dobbiamo chiamare
è proprio sulla cima di un bricco:
se sulla carta geografica lo andate a cercare
non lo troverete: esse ignorano quel picco.
Ve lo voglio dunque presentare
luogo per luogo da cima a fondo
perché, veramente, ci sarà molto da guardare
e vi divertirete un mondo.
Vi si arriva da una strada stretta
che ora è asfaltata, ma prima oh! Santi!
Appena entrati c’è una piazzetta
con alcune case e due ristoranti.
Questi due locali, care genti,
vivono rubandosi a vicenda i clienti,
che, per non bisticciare,
vanno da entrambi lasciandosi pelare.
Perché i più tanti qui a Rocchetta
anche se abitano a due passi dalla piazzetta
vanno al ristorante a mangiare
e qui: oltre alla cena, si mangiano pure il capitale.
Sempre sulla piazza, c’è il forno del panettiere
che fa pane duro, ma per salvare la faccia
sforna un’ottima e profumata focaccia.
Andando avanti: c’è un gran piazzale
dove, oltre alle case, c’è il Palazzo comunale
che oltre a far da scuola è anche un Ufficio Postale.
Questa piazza, che è piena di buchi,
ha anche un monumento ai caduti
con un’aquila bucata nel fondo schiena
e qualche rosa che fiorisce quand’è in vena.
Se si continua ad andare si passa un ponte
dove c’è una puzza da crepare
per via del porcile che è di fronte.
Qui a breve distanza c’è il negozio di Rocchetta
che è in una sola stanza
macelleria, commestibili, tabacchi e qualche altra cosetta.
C’è poi la chiesa molto malandata
dato che il Parroco non c’è mai
non l’ha mai aggiustata
e con quei buchi se aspetta ancora saranno guai.
Dietro la chiesa proprio in cima alla collina
c’è la torre medioevale orgoglio di Rocchettina
anche se a dire il vero
ha dei buchi grandi come il cielo.
Sull’altro versante della collina
ai fianchi di una piccola stradina
sorgono alcune casette molto carine
ricche di fiori terrazzi e giardini.
Qui finisce questo paesino
che intorno non ha altro che vigneti
campi, boschi pieni di abeti
e un piccolo camposantino.
Ma ora che lo abbiamo visto da cima a fondo
voglio farvi conoscere gli abitanti
che anche se non sono tanti,
sono i più interessanti del mondo.
Cominciamo dal sindaco, il primo cittadino,
c’è chi lo ama e chi ne farebbe del brodino
e al tempo delle elezioni
il paese è un vulcano di eruzioni.
La gente si divide in due correnti
che si mandano a vicenda gli accidenti.
La Levatrice è un tipo un poco strano
ma simpatico alla mano.
Quando va per funghi ha un tale abbigliamento
che chi non la conosce si prende uno spavento.
Fa da medico e farmacista e ad ogni occasione
sa sempre salvare la situazione.
A Rocchetta il sabato è un grande giorno
perché arriva un ambulante
che raduna le sposine tutte intorno
e le pela tutte quante.
In questo paese di personaggi interessanti
ce ne sarebbero tanti e tanti
ma per non troppo criticare
è meglio stare zitti e non parlare.
E così la presentazione ho terminato
di questo paesello del Monferrato
che anche se di difetti ne ha tanti
è il paese più bello di tutti quanti.
1 commento:
Ciao Zio, ci manchi. ♥
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